Sentierando in Brianza 2019: Alla scoperta dei tesori dei Colli Briantei

Circa una sessantina gli iscritti che hanno confermato, nonostante il tempo incerto della mattinata, la loro presenza alla manifestazione promossa dalla Proloco di Casatenovo, con il supporto organizzativo della nostra associazione, nell’ambito del circuito di SEI IN BRIANZA 2019: “Camminando con le proloco tra saperi e sapori della Brianza. Lario e Valsassina

Denominato “Alla scoperta dei tesori dei Colli Briantei“, il programma prevedeva un circuito ad anello nel cuore del territorio inserito nel Parco toccando i Comuni di Camparada, Usmate Velate e Casatenovo.

Il primo e principale tesoro ci ha accompagnato lungo tutto il percorso per l’intera giornata: ovviamente si tratta dei panorami di cui abbiamo goduto e dei campi coltivati, con tutti i colori stagionali presenti, testimonianze ancora residue della storia agricola di questi luoghi, strettamente connessa con le corti e cascine che abbiamo avuto la possibilità di conoscere e apprezzare.

Prima tappa all’Oratorio del Dosso di Velate

Il punto di ritrovo è fissato in prossimità dell’Oratorio del Dosso di Velate (nota come la Cappelletta) che, purtroppo, non abbiamo potuto visitare direttamente per un impedimento della giornata.
E’ stata l’occasione per un saluto da parte di Sergio Porta, della Proloco di Robbiate, a nome del coordinamento delle Proloco per Sei in Brianza.

Da lì, un sentiero molto panoramico ci conduce alla Cascina Masciocco, raro esempio di cascina rimasta ancora sostanzialmente intatta, con un bellissimo Oratorio al centro.

I video che mostriamo sono le riprese con il drone dell’amico Dante Colombo, con delle splendide inquadrature.

In Cascina Masciocco una breve introduzione ed un saluto a tutti i partecipanti da parte di Rosadele Galbiati, presidente della Proloco di Casatenovo, e del sottoscritto, per illustrare il programma della giornata.

Sul sito curato da Paolo (Scoprilabrianzatuttoattaccato) si trovano le note della presentazione fatta.

Nella bellissima chiesetta della cascina abbiamo poi potuto approfondire la conoscenza dei due Oratori, fra di loro peraltro connessi, grazie ad una dettagliatissima presentazione del nostro amico Paolo Cazzaniga, un vero appassionato di storia locale, che ha condotto i presenti a ripercorrerne le storie con l’analisi di un’approfondita documentazione.

Corte Giulini

Terminata questa prima tappa, lasciamo il Comune di Camparada per indirizzarci verso la Corte Giulini, altro bell’esempio di Corte, con il corpo principale abitativo da un lato, ancora conservato nelle sue forme originali, e il corpo staccato delle stalle, ora in gran parte trasformato.

Cicerone di questa tappa la Prof.ssa Annamaria Sala, dell’associazione Natura e Arte di Arcore che, oltre a illustrare le caratteristiche della Corte, ha descritto in maniera encomiabile alcuni dipinti molto significativi presenti, tra cui un San Giobbe con Sant’Antonio da Padova, un San Sebastiano ed una splendida Madonna con Bambino, recentemente recuperato.

La Montagnola

Lasciamo Corte Giulini per dirigerci, immersi in campi e panorami bellissimi, ad una zona denominata “Montagnetta o Montagnola“, conosciutissima in tutto il circondario per la sua caratteristica forma, peraltro artificiale, di piccola altura.

La sua storia è stata magistralmente raccontata dall’amico Marco Monguzzi, ccordinatore del PLIS dei Colli Briantei e ottimo narratore.
Abbiamo così conosciuto il Principe di Belgioioso e le sue terre ed il motivo per cui ha fatto innalzare con questa Montagnetta il suo territorio: per potersi fregiare del punto più alto della originaria provincia di Milano.

E’ stata anche l’occasione per un racconto molto particolare che ha lambito la vera storia della Monaca di Monza ed il rapporto con il suo amante della famiglia Osio di Usmate, il cui nome deriva proprio dalla contrazione dialettale della nobile e potente casata degli Osio.

E’ stata anche l’occasione per descrivere, in estrema sintesi, il territorio del Parco dei Colli Briantei con le sue pecularietà.
Negli ultimi anni è entrato nel Parco anche il Comune di Casatenovo, il cui rappresentante all’interno del Comitato è proprio il nostro vice-presidente Luigi Ferrari che, peraltro, ha sapientemente coordinato tutte le guide di questa manifestazione.

Pranzo

L’ultimo trasferimento della mattinata ci conduce all’Oratorio di Rogoredo, dove ci aspetta un apprezzato menù, sapientemente preparato dai volontari dell’oratorio stesso.
Una ricarica per la parte pomeridiana.

Terminata la pausa pranzo ci incamminiamo per un bellissimo sentiero, in parte boschivo ed in parte tra i campi coltivati, fino a raggiungere la splendida Corte Grande di Campofiorenzo, ultima tappa del percorso.
Ad attendere il gruppo ci sono il sottoscritto e alcuni residenti del luogo.
Il ritrovo è nella Chiesetta di S. Mauro, raro esempio di Chiesa integrata nel contesto dell’edificio.

La Corte Grande di Campofiorenzo

Il racconto della storia della Corte è stato introdotto da alcuni filmati di residenti del luogo, ora scomparsi, tra cui Andrea Viscardi, peraltro membro del direttivo della nostra associazione.
Ad integrazione di quanto descritto da Andrea è intervenuto Luciano Villa, anch’esso residente qui da sempre, che ha fatto diversi e significatici approfondimenti.

Intersecata alla vita in corte, una storia particolarissima.
Un ex-acquedotto, realizzato agli inizi dell’800 e molto ardito nella sua progettazione e realizzazione, che prelevava acque sorgive nella zona nord di Casatenovo (sotto Cascina Rancate) per portarla ad una Villa di delizia di proprietà del Conte Mellerio, poi diventata del Conte della Somaglia ed ora nota come Villa Gernetto.

Una diramazione in località Sant’Eufemia consentiva di usufruire della presenza di quest’acqua anche alla Corte di Campofiorenzo, di proprietà degli stessi Conti della Villa.
A carico degli affittuari c’era un singolare onere, presente fino agli anni ’50 e raccontato dai nostri testimoni Romano Cogliati e Gianluca Viscardi: pulire la lunga tubazione (di oltre 7 km) da radici e piante che, nel tempo, si introducevano al suo interno tramite un’operazione denominata “pertegà l’acqua“.

Grazie a tutti!

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno consentito lo svolgimento di questa articolata manifestazione: i proprietari dei luoghi che abbiamo visitato, che ci hanno concesso l’uso degli spazi, le guide che ci hanno fatto conoscere tanti aspetti inediti, i nostri volontari che, insieme alla Proloco, hanno gestito gli aspetti logistici ed infine i nostri amici fotografi dell’AFCB (con una menzione speciale a Dante Colombo, per le riprese col drone), che hanno immortalato tutte le fasi salienti della giornata.

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