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Tradizioni

Commemorazione dell’Eccidio di Valaperta 2014 (2)

Come da programma, sono proseguite le manifestazioni per la commemorazione dell’eccidio di Valaperta.
Dapprima con la celebrazione della Messa presso la Chiesa Parrocchiale officiata da Don Piergiorgio Fumagalli.

La messa

Nell’occasione erano presenti anche gli alpini casatesi che festeggiavano la loro Giornata annuale del tesseramento e hanno animato la celebrazione con la loro presenza, l’offerta e la lettura, da parte del loro capogrupppo Alessio Cabello, della preghiera dell’alpino, seguita, in una sorta di ideale passaggio delle consegne dalla preghiera del partigiano letta da un rappresentate dell’ANPI. 

Il ricordo

Al termine, alla presenza delle autorità civili e militari in rappresentanza di diversi Comuni, è stato dato spazio ad alcuni momenti di memoria dei fatti casatesi condotti dall’Assessore Alfio Sironi.

Dopo il saluto del Sindaco Antonio Colombo e del presidente dell’ANPI provinciale Enrico Avagnina, il primo dei tre momenti previsti con il duo di ragazzi arcoresi Nicolò e Alberto, che hanno interpretato la Resistenza vista dai giovani d’oggi con una modalità molto interessante ed efficace.
I due ragazzi sono stati introdotti dal Prof. Mantegazza studioso dell’Università Bicocca.

Successivamente è stata la volta di Lidia Sironi, residente a Maresso, che ha svolto la tesi del suo corso di laurea proprio sui fatti relativi all’eccidio.
Ha presentato il suo lavoro, i motivi che l’hanno portata ad affrontare questo tema e le sensazioni che ne ha ricavato.
Ne è uscito un quadro molto interessante, un lavoro corposo di circa un centinaio di pagine frutto di ricerche presso gli archivi parrocchiali e civili ed anche attraverso le fonti orali.
Quale riconoscimento da parte dell’Anpi gli è stata consegnata, da parte di Gabriele Fontana, una tessera onoraria.

Ecco un breve commento di Lidia Sironi sul motivo per cui ha scelto questa tesi:

Quando ho deciso di scrivere la mia prova finale di Laurea sull’eccidio di Valaperta non ero assolutamente consapevole di quello che avrebbe contato per la mia cultura personale.
Pensavo fosse l’ennesimo ostacolo da superare per arrivare a finire l’università, un altro esame, l’ultimo; invece no.
Se potrebbe sembrare così leggendo i primi due capitoli del mio lavoro, il terzo, quello dedicato alla ricostruzione dei fatti di Valaperta, mi ha lasciato un segno indelebile.
Avere la possibilità di attingere a documenti originali, testimonianze dirette e rendersi conto che la storia non è un mondo parallelo ma una questione che tocca tutte le nostre famiglie, mi ha fatto riflettere.
Quanto la nuova generazione sa di quello che è successo nelle vie dei paesi che attraversa tutti i giorni per andare a scuola?
Quanto è colpa della poca curiosità dei ragazzi, me compresa, e quanto degli adulti che hanno permesso che la memoria dei nonni venisse persa?
Non lo so, ma so che questo lavoro, prima che per tutti quelli che vorranno leggerlo, è servito a me per imparare qualcosa di nuovo sulla storia della nostra Brianza.
Per questo ringrazio tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo percorso e per quanti, come Natale, Gabriele, Nazzaro e Mario hanno contribuito a scrivere la storia dell’Italia.

Lidia Sironi

Infine è arrivato il turno dell’Associazione Sentieri e Cascine, che ha presentato l’intervista a Carla Sala, una diretta testimone dei fatti ricordati, all’epoca ventiduenne ed ora più che novantenne ma ancora molto lucida e precisa nel suo racconto.

Questa intervista si colloca nell’ambito del progetto di ricerca che stiamo portando avanti insieme a Sentieri e Cascine attraverso le fonti orali ed era già stata presentata in occasione di “Sentierando in Brianza 2013: Storie di contadini e partigiani.